Ecco la soluzione al problema!
Cosa sono i Fileless Virus?
Questi malware, detti Fileless Virus, vengono chiamati in questo modo poiché non vanno ad infettare né i file di sistema né quelli personali, ma vanno invece ad infiltrarsi nella memoria del dispositivo. Questa tipologia di virus informatici introdotti nella RAM viene anche definita “invisibile” o “silenziosa”, molti sistemi di sicurezza non sono infatti in grado di rilevarla poiché non lascia tracce visibili.
L’eliminazione di questi malware è estremamente complessa in quanto questi sfruttano una tipologia di attacco ramificato, ovvero compiono un’azione su più fronti utilizzando diverse tipologie di virus contemporaneamente (per esempio ransomware o attacchi di phishing). Il caos, creato dall’infezione simultanea di varie parti del device, permette ai cybercriminali di aggirare i sistemi di protezione aziendali intrufolandosi, senza essere visti, nella RAM dei dispositivi.
Come funzionano i virus informatici che si infiltrano nella RAM?
I primi Virus Fileless hanno fatto la loro comparsa nel 2001, ma, essendo usati in combinazione con altre tipologie di virus, non sono particolarmente noti. Vediamo come fanno quindi questi malware ad infettare un dispositivo eludendo ogni tipologia di controllo:
- I Fileless Virus necessitano di un’apertura permanente al dispositivo per poter essere efficaci, proprio per questo sfruttano altri malware per farsi largo nel sistema. Nel frattempo, questi malware rimangono “silenziosi” fino alla successiva riaccensione o riavvio del device. Questo sistema permette una lettura delle chiavi di registro del computer, così da poter avere accesso e manipolare le applicazioni.
- L’ingresso costante ad un dispositivo consente agli hacker di inserire questi virus informatici nella RAM, senza essere visti o disturbati.
Come i maghi più abili, anche i cybercriminali distolgono l’attenzione dal trucco principale facendo sì che gli utenti si concentrino ed impieghino le proprie risorse su un determinato dettaglio secondario, e, agendo inosservati, portano a termine il malfatto.
Ecco spiegato il grande potenziale dei virus informatici introdotti nella RAM di un computer. Conoscere meglio le modalità d’azione di questi attacchi, permette di aumentarne la conoscenza e la consapevolezza. Limitare le situazioni di rischio o i relativi inconvenienti, fa sì che non vi siano perdite di soldi e/o file importanti.
Soluzioni contro i Fileless? Ecco cosa propone Pipeline
Pipeline, relativamente a questa problematica, propone la soluzione di Protezione Endpoint di ESET, una delle poche in grado di rilevare i virus informatici che si infiltrano nella RAM. Una delle grandi difficoltà nello scovare questi malware è proprio nelle limitazioni per le scansioni dei file. ESET svia questo problema monitorando il comportamento degli attacchi dannosi anche dopo il loro smascheramento, riuscendo così ad individuare i virus che si sono nascosti nella memoria.
Altre soluzioni sono in arrivo, come quelle presentate da WatchGuard e Kaspersky che si stanno velocemente adeguando per fronteggiare anch’esse questa problematica.