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La solitudine dello smart worker

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Laptop e computer connessi, software e applicazioni non hanno risolto l’angoscia e la solitudine di chi lavora da remoto.

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La solitudine dello smart worker

Laptop e computer connessi, software e applicazioni non hanno risolto l’angoscia e la solitudine di chi lavora da remoto. Una situazione critica, a cui Pipeline ha risposto con una soluzione in grado di fornire allo stesso tempo supporto tecnico, sicurezza informatica e formazione. Giuseppe Nocita, CEO dell’azienda, ce la racconta nei dettagli.

L'intervista a Giuseppe Nocita

Ciao Giuseppe, dicci la verità: lo smart working genera mostri?

No, ma quali mostri, lo smart working è stata un’autentica benedizione per le aziende. Con le giuste applicazioni e la capacità di videoconferenza, per molti è stato possibile continuare a lavorare anche durante i mesi di lockdown. Il problema però è che abbiamo dato per scontato che la trasmissione di conoscenza e il supporto, talvolta anche tecnico, dei colleghi avvenisse anche al di fuori dell’ufficio e invece non è così.

Diventiamo tutti più egoisti lavorando da casa?

Credo sia più un problema di efficienza e di pudore che di egoismo. Fermare un collega e chiedere una informazione tecnica su un software viene abbastanza spontaneo in ufficio, ma farlo durante una call è imbarazzante perché il tempo è contingentato e magari poi non si ha il coraggio di disturbare capi o colleghi per le proprie carenze formative.

Quindi è la formazione che manca?

Posso dire di sì, ma andiamo con ordine. Abbiamo parlato di solitudine delle persone che lavorano da remoto. Un aspetto chiave non solo da un punto di vista psicologico, ma soprattutto tecnico. Il confronto diretto con i compagni di scrivania uniforma le conoscenze base sulle modalità di comunicazione, che si tratti della posta elettronica o delle chiamate. Quando le persone si sono trovate a fare le stesse operazioni da casa, hanno dovuto reimparare i nuovi strumenti attraverso prove ed errori, in modalità fai da te. Una situazione inefficiente, che genera molta ansia.

A proposito di ansia, che dire dell’aumento degli attacchi informatici?

Questo, insieme ai problemi tecnici, è un tema drammatico. L’opportunità per questi criminali era chiara: molte più persone in rete con basse conoscenze informatiche, un uso intenso dei dispositivi e l’assenza di strumenti di protezione. Se pensiamo a quanti hanno lavorato in smart working con il proprio computer, possiamo solo vagamente immaginare a quali rischi hanno esposto i propri dati e quelli della propria azienda. Le aziende devono capire che la business continuity e la produttività si basa sul supporto al singolo lavoratore.

In una situazione così variegata e complessa, qual è la soluzione di Pipeline?

Abbiamo pensato a una soluzione che unisce il software a una somma di servizi di alto valore. Partendo dalle licenze della suite Microsoft 365, che ha in sé il meglio delle app per la produttività da ufficio, abbiamo aggiunto ore di formazione per i dipendenti, strumenti di Email security e di verifica dell’identità e il supporto da remoto dei nostri tecnici. Il tutto concentrato in due versioni, light e bold, con un canone a licenza. Una proposta che permette di avere un ecosistema di lavoro e di collaborazione sicuro, con servizi di livello Enterprise a un prezzo molto conveniente.

E come si chiama la soluzione? È già disponibile?

La soluzione l’abbiamo chiamata Pipeline 365 – magari con scarsa fantasia – ma si tratta di un nome che unisce il richiamo alla tecnologia Microsoft con l’esperienza e la gestione Pipeline. È già disponibile sul nostro sito, con dovizia di particolari. La possibilità per il singolo lavoratore di avere una gestione specifica del proprio account, del backup e della protezione dei propri dati, è uno strumento chiave per limitare quel senso di ansia e solitudine che si genera in presenza di situazioni critiche o problemi.

Ma la soluzione è pensata più per i singoli lavoratori o per le aziende?

Dal nostro punto di vista sono i lavoratori, di ogni livello, che danno vita alle aziende. Va da sé quindi che la sicurezza e il supporto dedicati a ciascuno di loro, in ufficio o da remoto, dipende sempre da un ecosistema aziendale gestito in modo organico e centralizzato. Pipeline 365 è infatti una soluzione basata sul cloud e questo significa che esiste un pannello di controllo unico per account, identità, gestione del backup, antivirus e tutto quello che abbiamo elencato. Ecco perché anche se la soluzione fa riferimento a singole licenze, in realtà è basata su una chiara idea di network aziendale. L’azienda diventa un’entità digitale che mantiene controlli di entrata e uscita, zone off limits, armadi e raccoglitori, muri di difesa e zone caffè.

Grazie mille, molto convincente.

Grazie a voi.

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