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L’infarto del sistemista e altre patologie IT

In breve

Tachicardia da assenza di backup, nevrosi da aggiornamento, attacchi d’ira causati da password scritte su post-it attaccati ai monitor…

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Tachicardia da assenza di backup, nevrosi da aggiornamento, attacchi d’ira causati da password scritte su post-it attaccati ai monitor… queste e altri fastidi affliggono i sistemisti che svolgono assistenza nelle aziende italiane. Un grido d’allarme per la salute dei sistemisti e il successo delle aziende.

Il duro lavoro del sistemista IT e perché non viene riconosciuto

“È un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo”. Questo noto adagio ben si adatta al mestiere del tecnico IT, una figura professionale il cui lavoro negli ultimi anni ha assunto una importanza vitale per ogni azienda. Il tecnico IT infatti, per risolvere i problemi, deve non solo conoscere le tecnologie, ma anche verificare gli strumenti in mano al cliente e la logica dell’infrastruttura IT del’azienda. 

Gli interventi classici vanno dalla semplice manutenzione di server, all’installazione di software complessi. Dalla creazione di macchine virtuali fino al settaggio dei PC in modo che tutto risulti protetto da antivirus e firewall e integrato nelle reti di condivisione aziendali. Un lavoro complesso e spesso sottovalutato. Quando sorgono i problemi però, i sistemisti IT sono la prima linea di difesa.

L’assenza di investimenti in tecnologia fa aumentare i costi

È vero, non tutte le aziende si occupano di informatica, ma l’utilizzo di internet è una necessità vitale e presuppone ben più di un modem e un allacciamento ADSL. L’arrivo del cloud ha reso internet una specie di “Matrix” flessibile, una fonte di ottimizzazione e miglioramento costante per chi ne sfrutta a pieno il potenziale in termini di previsione e produttività.

La condizione perché questo miglioramento avvenga è però che i manager investano nelle infrastrutture tecnologiche con cui l’azienda elabora i propri dati e accede alla rete. Sono stati creati controlli all’accesso? Esistono procedure ricorrenti di backup e data recovery? Dove sono stati installati i server? Chi gestisce gli account dei dipendenti? Ci sono risorse condivise e strumenti di collaborazione?

Senza programmazione i costi aumentano e anche i danni

In assenza di cultura tecnologica, di servizi di consulenza, di programmazione, di investimenti e di formazione, ciò a cui si trovano davanti i sistemisti quando sorgono improvvisamente i problemi è una giungla di cavi che collega strumenti vecchi e impolverati. In questo momento serve tutta la loro competenza e tenacia per capirerisolvere e connettere tutto di nuovo.

In quelle situazioni i tecnici IT hanno addosso gli occhi di tutti e vengono visti come una squadra di supereroi col cacciavite in pugno. Tuttavia, sono pur sempre esseri umani e, nel cercare di risolvere il problema, non possono comunque far fronte in poche ore ad anni di incuria e mancati investimenti in infrastrutture IT. . 

L’elenco delle situazioni più critiche per i sistemisti e quella che le batte tutte

Abbiamo stilato un elenco delle situazioni che causano più preoccupazioni e tachicardie ai sistemisti. Occorre però dire che la prima di queste non è di carattere tecnico, ma un problema di consapevolezza.

Non c’è niente che mandi in crisi la mente razionale di un sistemista come quando un problema grande è stato causato da un piccolo risparmio.

La sproporzione tra le conseguenze in termini di costo e di business che può generare il risparmio di poche centinaia di euro è ancora al primo posto di tutta la lista delle nevrosi tecniche che abbiamo raccolto. Un dato su cui i manager e i responsabili acquisti dovrebbero riflettere a lungo, anche chiedendo più di un parere o di un preventivo. 

Scendendo nei casi concreti, i sistemisti soffrono quando…

  1. Comprendono la sproporzione del rischio causato da un piccolo risparmio
  2. Si trovano davanti a disattenzioni banali che mettono a repentaglio la sicurezza
  3. Vedono che il business dell’azienda passa su macchine vecchie e senza backup
  4. Notano che chiunque può accedere a risorse e documenti, oppure nessuno
  5. Vedono utilizzare sistemi operativi di cui è scaduto il supporto da anni

Nota finale

Questo articolo è stato scritto con la simpatica supervisione di Emanuele Rancati  (IT manager) e dal Team dei Sistemisti IT di Pipeline, per diffondere un sano confronto e scambio di idee tra tutti coloro che, a ogni livello, si battono ogni giorno per diffondere la cultura tecnologica dell’innovazione.

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