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Portare la tecnologia 4.0 nell’industria cosmetica

Pipeline Parcel per cosmetica
Forte di una esperienza ultraventennale nell’ambito delle aziende di processo e soprattutto nel settore farmaceutico, la milanese Pipeline si...

Indice

Forte di una esperienza ultraventennale nell’ambito delle aziende di processo e soprattutto nel settore farmaceutico, la milanese Pipeline si rivolge dalla metà dello scorso decennio anche alla cosmetica, attraverso l’azione delle tre divisioni nelle quali è articolata. In attività sin dal 1991, l’azienda possiede un’anima interamente dedicata all’erogazione di servizi di formazione e di consulenza. Dialoga in prevalenza con figure apicali quali gli IT manager e i responsabili di progetto ed è ente di certificazione autorizzato su tecnologie di spicco quali Microsoft e Cisco Systems

L’altra vocazione è quella di un tipico integratore di sistemi hardware e software che definisce requisiti di base delle architetture informatiche aziendali e le necessarie infrastrutture. Infine, ma certamente d’importanza non secondaria, c’è la unit focalizzata sullo sviluppo di applicativi«Una software house», ha detto a Kosmetica l’amministratore delegato di Pipeline Giuseppe Nocita«che sin dalla sua nascita nel 1996 guarda alle esigenze industriali di gestione dei lotti e dei processi, delle normative internazionali e del controllo qualità, per fare qualche esempio. Una crescita della richiesta da parte della cosmesi è iniziata nel 2004 ma sin dal 1999 uno dei nostri prodotti di punta, il pacchetto Parcel, ha ricevuto l’approvazione della Food & drug administration negli Stati Uniti». 

D:  Quali sono i principali requisiti che una soluzione It per la cosmetica deve oggi rispettare?

R:  Inizialmente Pipeline ha collaborato soprattutto con aziende atipiche e a metà strada fra la bellezza e il medicale, con Good manufacturing practice di laboratorio e Gmp specifiche, invece, per la produzione. Da sei o sette anni l’approccio alla cosmetica è stato ripensato e i prodotti per il comparto sono stati arricchiti di funzionalità mirate. È un’industria dinamica e caratterizzata da una rotazione molto rapida dei prodotti a catalogo. Centrale e quindi da curare nei minimi dettagli è l’apporto delle attività di ricerca e sviluppo e molti sono i vincoli cui una software house come la nostra deve sottostare. La spinta alla naturalezza e sostenibilità delle formule o le scelte etiche dei singoli brand, che si riverberano sul rispettivo modello gestionale. O ancora, si pensi all’attenzione e all’importanza del packaging, della presentazione, che deve adattarsi e parlare a culture diverse. 

D: Quanto e come ha inciso sul Vostro business il clamore suscitato da Industria 4.0 ?

R:  Automatismi e regole tipici di Industria 4.0 hanno sempre fatto parte della nostra proposta; così come gli strumenti per la tracciabilità totale delle informazioni e l’analisi dei dati di processo e produzione. Abbiamo lavorato molto sul collegamento fra reparti produttivi, laboratori e forza commerciale, velocizzando i passaggi che portano dall’ideazione alla presentazione dei primi campioni di prodotto.  Notevoli sforzi sono stati rivolti poi anche all’integrazione della logistica, alla gestione dei preventivi e dei margini; al monitoraggio e tracking dei fornitori e delle materie prime. In linea con le richieste del mercato e degli enti preposti agli audit stiamo cercando di ridurre al minimo la possibilità di errori umani e quindi il ricorso all’uso di documentazione cartacea, anche grazie all’installazione di dispositivi ad hoc o di kiosk con schermi touch a bordo macchina e tablet. 

 

D:  E a proposito di errori quali sono quelli più sentiti e temuti dai produttori di cosmetici?

R:  Direi che l’attenzione e la sensibilità sono molto elevate tanto nei confronti dei dati sull’andamento della produzione quanto nei riguardi dei regolamenti internazionali e delle normative. Parcel è in grado di gestire tutti questi aspetti e garantisce in più tool avanzati di business intelligence e analisi dei risultati, responsi sui prospect e indici di conversione produzione-listino immediati e oggettivi. L’accento più marcato va anzi posto sulla più diretta comunicazione fra forza vendita e manifattura. 

D:  Una strategia di questo tipo sembra voler coinvolgere, insieme, tutte le anime di Pipeline…

R:  Senza dubbio. Proponiamo a corredo servizi di consulenza e di formazione pensati per Parcel e per il suo utilizzo negli ambienti di gruppo. La soluzione è integrata in modo nativo con le piattaforme Microsoft e questo facilita l’apprendimento, con tempi di training ridotti; e vantaggi concreti. 

D:  Quali ritiene che possano essere le prossime frontiere del software per il settore della bellezza?

R:  Le prospettive sono affascinanti. Sempre pensando al connubio fra produzione e marketing si possono creare e far girare nel mondo ambientazioni e interfacce tridimensionali basate sul web per condividere con i clienti le fasi successive dello sviluppo di un prodotto. Stiamo effettuando alcuni esperimenti con la tecnologia di realtà virtuale immersiva a risposta attiva HoloLens di Microsoft. Un possibile obiettivo è la realizzazione di showroom virtuali nei quali l’offerta cosmetica può esser quasi toccata con  mano. È un’esperienza di virtualizzazione che Pipeline sta seguendo su richiesta di un cliente e che a oggi rappresenta quasi un unicum nel settore. Richiede investimenti importanti sia sulle parti iconografiche sia sulle componenti hardware e software, le grafiche, lo sviluppo in sé. 

OBIETTIVO CRESCITA

Il business di Pipeline ha luogo soprattutto in Italia o presso le sedi estere di aziende già presenti nel nostro Paese grazie a 34 addetti e una rete di circa 50 consulenti e collaboratori. Il fatturato si aggira attorno ai quattro milioni di euro ed è interessato da una crescita media del 10% annuo. È del 4% la quota destinata alle attività di ricerca e sviluppo. Importante è anche il tema della formazione interna, specie alla luce dell’intenzione dichiarata di crescere ancora. Nel corso del 2019 Pipeline prevede l’ingresso di altri due professionisti; e fra settembre e dicembre sarà forte la spinta sul training. L’azienda ha mille clienti dei quali 40 nella cosmetica e 130 sono le installazioni di Parcel

IL DINAMISMO DEI TERZISTI

La cosmetica rappresenta per Pipeline la seconda voce di fatturato (prima è la farmaceutica) e il CEO Giuseppe Nocita ha notato come un notevole fermento sia oggi percepibile soprattutto presso i terzisti, che in  Italia sono particolarmente «avanzati, sviluppati, preparati, creativi». L’auspicio è che per conquistare ulteriore peso commerciale e fare massa critica sui mercati internazionali si riescano a potenziare le operazioni di fusione o le aggregazioni e reti di imprese che sinora hanno funzionato e garantito i migliori risultati soprattutto in ambito locale. A loro disposizione Pipeline mette l’esperienza come Gold partner di Microsoft cui si è ispirata per dar vita alle sue interfaccia intuitive e cui ha fatto ricorso integrando strumenti di business intelligence come Power BI.

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